Terremoto, danni per oltre 250 milioni euro alle aziende agricole. Perse 400mila forme di Grana Padano
A 12 ore dal sisma di magnitudo 5.9 che ha investito le province di Modena, Ferrara e Bologna, inizia la prima conta dei danni, non solo quelli a case e monumenti storici, ma anche alle aziende e alle imprese agricole che, già provate dalla crisi ora si trovano ad affrontare questo nuovo tragico imprevisto.
Se da un lato le stime al momento sono approssimative, e probabilmente minori rispetto a quanto verrà contabilizzato con calma nei prossimi giorni, certo è che tra i primi a indicare l'entità delle perdite è stato il Consorzio Grana Padano che ha indicato in 400mila forme andate perse, numerosi capannoni danneggiati per un valore che si aggira attorno ai 250milioni di euro. Si tratta di ‘stime prudenziali' fanno sapere dal Consorzio. "Una scossa fortissima – ha commentato il direttore generale, Stefano Berni - che ha compromesso gravemente le strutture di numerosi magazzini insieme a diverse migliaia di tonnellate di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che verranno mandate in fusione. Un danno pesantissimo che, però, non ha provocato alcuna vittima. Ci rimboccheremo le maniche e cominceremo subito a lavorare per ripristinare la situazione quanto prima, con il consueto spirito costruttivo e collaborativo che ci appartiene". Berni rivolge quindi un appello alla Pubblica Amministrazione "affinché tenga in dovuta considerazione quanto accaduto e ponga in essere quanto in suo potere e di sua competenza, con la necessaria sollecitudine, per consentire una rapida ripresa della normalità".
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L'area su cui si è irradiato il sisma, tra l'altro, è caratterizzata dalla grande presenza di imprese agricole, scheletro dell'economia del territorio sulle quali il sisma si è abbattuto con la violenza di un biblico attacco di cavallette. In mattinata la Coldiretti, dopo un primo sommario sopralluogo, ha fatto sapere che "Nelle campagne dell'area interessata dall'epicentro del sisma si sono verificati decine di crolli negli edifici rurali con case, stalle, fienili, macchinari e serre lesionati e danni previsti per milioni di euro". Impossibile essere più precisi, per ora, anche se l'associazione rende noti alcuni allarmanti dettagli: "nel Ferrarese a Sant'Agostino è crollato l'impianto fotovoltaico installato sul tetto di un capannone adibito a ricovero di macchinari e attrezzi agricoli nell'azienda di un componente di giunta della Coldiretti di Ferrara". Anche i numerosi allevamenti di animali da latte rischiano di scontare con pesantissime perdite economiche il sisma, al momento stimate attorno ai 50milioni di euro: "E' allarme terremoto per gli animali che sono rimasti intrappolati sotto le macerie delle stalle. A Mirandola nell'azienda Pradella e in altre due aziende di San Felice sul Panaro è crollato il tetto dell'allevamento di maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie mentre nella zona tra San Felice e Medolla è crollato il tetto di un allevamento di mucche". Laddove i crolli non si sono fortunatamente verificati, Coldiretti fa sapere che gli animali, spaventati hanno ridotto, quando non proprio interrotto la produzione di latte.
Non ancora stimabili i danni per la chiusura dei musei di Ferrara, città a fortissima vocazione turistica, e che per i prossimi giorni terrà chiusi almeno tre dei suoi musei: la Pinacoteca Nazionale, il museo Archeologico e Casa Romei. Ancora al vaglio i danni alle aziende associate a Confinudtria, in particolare quelle della ceramica, ma entro il tardo pomeriggio l'associazione sarà in grado di fornire le prime stime. "Per ora – fanno sapere – siamo molto provati per la morte dei due operai di una nostra azienda associata (quella di Finale Emilia, ndr)".
Terremoto, danni per oltre 250 milioni euro alle aziende agricole. Perse 400mila forme di Grana Padano
A 12 ore dal sisma di magnitudo 5.9 che ha investito le province di Modena, Ferrara e Bologna, inizia la prima conta dei danni, non solo quelli a case e monumenti storici, ma anche alle aziende e alle imprese agricole che, già provate dalla crisi ora si trovano ad affrontare questo nuovo tragico imprevisto.
Se da un lato le stime al momento sono approssimative, e probabilmente minori rispetto a quanto verrà contabilizzato con calma nei prossimi giorni, certo è che tra i primi a indicare l'entità delle perdite è stato il Consorzio Grana Padano che ha indicato in 400mila forme andate perse, numerosi capannoni danneggiati per un valore che si aggira attorno ai 250milioni di euro. Si tratta di ‘stime prudenziali' fanno sapere dal Consorzio. "Una scossa fortissima – ha commentato il direttore generale, Stefano Berni - che ha compromesso gravemente le strutture di numerosi magazzini insieme a diverse migliaia di tonnellate di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che verranno mandate in fusione. Un danno pesantissimo che, però, non ha provocato alcuna vittima. Ci rimboccheremo le maniche e cominceremo subito a lavorare per ripristinare la situazione quanto prima, con il consueto spirito costruttivo e collaborativo che ci appartiene". Berni rivolge quindi un appello alla Pubblica Amministrazione "affinché tenga in dovuta considerazione quanto accaduto e ponga in essere quanto in suo potere e di sua competenza, con la necessaria sollecitudine, per consentire una rapida ripresa della normalità".
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